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MODELLO DADA

MODELLO DADA

(DIDATTICA PER AMBIENTI DI APPRENDIMENTO)

 

La Didattica per ambienti di apprendimento (modello DADA) è una modalità didattica che consiste nel fare lezione in aule-laboratorio dotate di tutte le strumentazioni didattiche, le dotazioni tecnologiche, gli arredi (disposizione di banchi e sedie, cioè setting d’aula) più adatti alla lezione che i docenti intendono tenere. Gli allievi e i docenti si spostano dunque negli spazi più pertinenti alla lezione che devono fare. Facciamo degli esempi. Se insegno scienze, potrò lavorare nell’aula di scienze per fare degli esperimenti e osservare con il microscopio elettronico oppure spostarmi nella serra all’esterno per lavorare nell’orto e seguire la crescita di una pianta che ho seminato (la cui evoluzione è documentata anche da video girati da telecamere). Nell’aula di registrazione (un vero e proprio studio dove si possono fare podcast, radio e riprese) ci potrà andare ancora il docente di scienze per fare un podcast o un video sull’argomento svolto nei due ambienti precedenti, oppure il docente di storia, di italiano, inglese, arte, etc.. I docenti di musica hanno a loro disposizione un laboratorio dotato di numerosissimi strumenti: è il loro regno, ma si spostano nell’aula teatro se voglio provare un concerto. I docenti di lingue hanno a disposizione un’aula lingue (con postazioni individuali dotate di cuffie per ascolto e produzione), ma possono utilizzare il teatro per uno spettacolo in cui sono spettatori oppure protagonisti, lo studio di registrazione per realizzare video e podcast. Il docente di lettere usa l’aula di informatica o la postazione mobile con i tablet per fare i laboratori di scrittura o la ricerca delle fonti per un approfondimento di storia per il quale poi registrerà un podcast o un video nello studio di registrazione. La stampante 3D nell’aula di tecnologia può essere usata anche dai docenti di fisica.

Insomma, si potrebbero fare altri mille esempi. Se però l’argomento vi interessa, vi prego cortesemente di proseguire nella lettura e scoprire quali sono i nostri numerosi ambienti di apprendimento e come abbiamo organizzato la didattica per ambienti di apprendimento (modello DADA).  

 

 

Si precisa che questo modello viene adottato in tutto l’Istituto comprensivo, integralmente nella Secondaria di primo grado come da descrizione che segue, mentre per l’Infanzia e la Primaria con l’utilizzo dei numerosi ambienti di apprendimento creati, ma l’adeguamento dell’organizzazione della giornata e degli spostamenti in base all’età.

La DADA (Didattica per ambienti di apprendimento) è una sperimentazione nata nell’a.s. 2014/15 nei Licei J.F. Kennedy e A. Labriola di Ostia e condivisa negli anni da numerosi istituti scolastici in Italia.

Il progetto è nato per valorizzare il sistema educativo italiano, coniugandolo con la funzionalità organizzativa di matrice anglosassone, per migliorare ed incrementare il successo scolastico di ciascuno studente, favorendone dinamiche motivazionali e di apprendimento efficaci per l’acquisizione delle abilità di studio proprie del Lifelong Learning.

La nostra scuola adotta il modello di didattica per ambienti di apprendimento valorizzando l’utilizzo degli spazi e delle strumentazioni a disposizione dei docenti e degli studenti. Per questo motivo ne adotta tutti gli aspetti innovativi e interessanti.

Con la DADA non sarebbero più previste aule destinate a ciascuna classe, ma noi abbiamo deciso che ciascuna classe continuerà ad avere la sua aula: questo permetterà agli allievi di avere cura di uno spazio che è proprio ed esclusivo, che diventa in luogo in cui conservare ed organizzare i materiali didattici utilizzati e prodotti.

Nel contempo, in base alla lezione da proporre e alle esigenze didattiche verranno utilizzati tutti gli ambienti di apprendimento attivi ovvero tematici, dedicati ad una sola disciplina, tra i quali gli studenti si spostano nei cambi dell’ora. Per fare esempi pratici, studenti e docenti avranno a disposizione aule di fisica, scienze, informatica, laboratorio linguistico, aule di arte, tecnologia, musica, podcast/radio, biblioteca, teatro, orto didattico, aula all’aperto: tutti questi spazi sono attrezzati con dotazioni tecnologiche e strumenti didattici ad hoc.

Questo modello valorizza l’ambiente di apprendimento che viene organizzato dal docente come spazio attivo in cui il discente è sempre più protagonista del suo percorso, soggetto disposto al fare piuttosto che ad ascoltare soltanto. Il docente allestisce e organizza lo spazio in cui accoglie gli studenti (con strumentazioni a disposizione, rimodulazione dell’aula e delle postazioni/banchi a seconda della lezione che intende impostare, …), superando i modelli formativi di tipo trasmissivo della didattica esclusivamente frontale, per lasciare spazio ai processi collaborativi, di brainstorming, ricerca, peerteaching, rielaborazione, presentazione, in cui il ruolo del docente assume il carattere di facilitatore dell'apprendimento.

Con la Didattica per ambienti di apprendimento, dunque, i ragazzi dall’aula della classe si spostano con il docente da un’aula/spazio di apprendimento/laboratorio all’altra/o portando con sé solo lo stretto indispensabile: negli ambienti di apprendimento gli insegnanti allestiscono il setting per la lezione, in uno spazio attrezzato e dotato di tutti gli strumenti e le tecnologie necessarie. Gli ambienti di apprendimento sono aule condivise tra colleghi della stessa disciplina. È un'aula che il docente può, finalmente, personalizzare, modificare secondo la propria sensibilità educativa, attrezzandola con dotazioni specifiche per insegnare la materia. È uno spazio in cui il docente può disporre di tutti quegli strumenti che è sempre stato costretto a trasferire in continuazione da casa a scuola e da scuola a casa, oppure da un’aula all’altra. Gli spazi sono corredati da tecnologie, dotazioni informatiche, multimodali ed arredi modulari per la creazione di un ambiente di apprendimento funzionale a favorire didattiche basate sulla logica costruttivistica, collaborativa ed inclusiva. La dotazione dell’aula, concepita in maniera flessibile e versatile, si presta a rapide trasformazioni, per adattarsi alla lezione che il docente intende offrire di volta in volta. L’aula, personalizzata dagli stessi docenti e resa da loro stessi confortevole ed ospitale, diventa il luogo elettivo dell’apprendimento in grado di rispondere in maniera efficace ed esauriente ai bisogni formativi ed informativi degli alunni del terzo millennio, abituati ad usare diversi codici di comunicazione, ed apprendere attraverso canali formali, non formali e informali, che favoriscono un apprendimento visivo e “liquido” e privilegiano i lavori di gruppo. Nel modello della Didattica per ambienti di apprendimento, dunque, svolge un ruolo fondamentale non solo l’uso delle ICT ma anche, e soprattutto, l’organizzazione e la percezione dello spazio vissuto. Inoltre, la condivisione dell'aula fra docenti dello stesso dipartimento favorisce l'interazione, la collaborazione e la condivisione di idee e di soluzioni funzionali alla didattica, elementi che determinano il miglioramento della qualità del lavoro e la valorizzazione delle singole competenze professionali.

Questa modalità dinamica di fruizione degli spazi educativi considera gli spostamenti degli studenti buona occasione per l’ottimizzazione dei tempi morti e stimolo positivo per lo sviluppo dell’autonomia e del senso di responsabilità, nonché della capacità di concentrazione, come testimoniato da studi neuroscientifici e dalla diffusione di tale sistema organizzativo nel mondo anglosassone.

In una scuola con numerosi laboratori gli studenti, dopo essere entrati, si trasferiscono con i docenti in uno degli ambienti di apprendimento dove seguono la loro lezione. Al termine dell’ora, o delle due ore, si spostano (secondo regole stabilite) in un’altra aula dove un altro docente svolge le sue attività.

 

Con il modello di Didattica per ambienti di apprendimento si intendono raggiungere obiettivi sia didattici che relazionali/comportamentali quali

  • miglioramento degli apprendimenti tramite pratiche didattiche innovative e le possibilità offerte dalle nuove tecnologie;
  • miglioramento della didattica individualizzata per ragazzi con certificazione DSA e BES;
  • miglioramento della capacità di concentrazione durante le lezioni, grazie alla possibilità di spostarsi tra gli ambienti di apprendimento: gli spostamenti degli studenti sono uno stimolo energizzante, come testimoniato da accreditati studi neuroscientifici, che indicano come il modo migliore per attivare la mente (le sue cognizioni e le sue emozioni) sia mantenere in movimento il corpo;
  • incremento della pratica laboratoriale e di un approccio progettuale ai contenuti in accordo con le indicazioni della Commissione Europea e con il concetto di competenze chiave, in un’ottica attiva dell’apprendimento: una scuola che si basi sulla promozione delle competenze deve emanciparsi da modelli di setting standardizzati, preferendo il modello di laboratorio polifunzionale, dove gli studenti siano proattivi e collaborino, lavorando anche in gruppi.
  • miglioramento della socializzazione con i compagni delle altre classi, grazie alla maggiore possibilità di interazione, in particolar modo durante l’intervallo;
  • miglioramento del senso di autonomia e responsabilità e più attento rispetto delle regole durante gli spostamenti nei corridoi;
  • aumento del senso di cura degli ambienti scolastici e delle risorse della scuola, degli ambienti didattici che i ragazzi possono contribuire a creare, conservare e migliorare;
  • rinforzo del rapporto di collaborazione e di sinergia tra scuola e famiglia.

 

Il progetto prevede non solo una radicale innovazione pedagogico-didattica, da attuare attraverso una trasformazione degli ambienti scolastici e della pratica di insegnamento, ma anche una organizzazione e una regolamentazione della giornata scolastica.

Pertanto per permettere il regolare svolgimento delle lezioni, si richiama l’attenzione sulle seguenti regole da rispettare durante gli spostamenti tra i diversi ambienti di apprendimento (solo per Secondaria primo grado).

  • Gli studenti alle ore 8.00 entrano a scuola e si recano nella propria aula; appendono le giacche sull’attaccapanni fuori dall’aula; portano gli zaini in classe.
  • Restano in classe o con i docenti si spostano nelle aule/laboratori.
  • Gli alunni delle classi che devono cambiare aula transitano a destra dei corridoi o delle scale in modo ordinato e silenzioso, nel rispetto degli alunni che contemporaneamente stanno svolgendo l’attività didattica in altre aule, raggiungono l’aula prevista dall’orario delle lezioni tempestivamente, ricordando che non si deve correre o spingersi nei corridoi.
  • Gli spostamenti vengono fatti per “gruppi classe”, pertanto nessuno dovrà isolarsi dal proprio gruppo. I primi due alunni dell’ordine alfabetico sono designati come “apri fila”, gli ultimi due come “chiudi fila”. I gruppi classe sono accompagnati dai docenti.
  • Durante lo spostamento è assolutamente vietato recarsi in altri ambienti, inclusi i bagni. Ciò sarà possibile solo dopo aver ricevuto l’assenso del docente, una volta che l’insegnante avrà rilevato le presenze dell’ora.
  • Per spostarsi tra i piani si utilizzeranno le scale preposte secondo le indicazioni date dai docenti.
  • Se all’uscita dall’aula è in corso il transito di altre classi, si dovrà attendere nella propria aula fino al completo passaggio dei gruppi.
  • Nel caso fosse ancora in corso la lezione nell’aula di destinazione, la classe che deve entrare attenderà, possibilmente in fila, accostata al muro fino alla completa uscita dell’altra classe.
  • Si ricorda che tutti i docenti sono responsabili e devono vigilare affinché lo spostamento venga svolto correttamente. Il personale ATA è incaricato di collaborare nella sorveglianza degli alunni negli spostamenti, vigilando costantemente in tutti gli ambienti scolastici.
  • Al termine dell’ultima ora gli studenti tornano a prendere le giacche e gli zaini, se non sono stati già spostati nel trasferimento nell’ultimo laboratorio, ed escono in autonomia.
  • Gli studenti non dovranno lasciare in classe nessun valore incustodito.

 

L’intervallo si svolge solo nei corridoi e nei cortili, non nelle classi o nei laboratori che devono restare vuote. La sorveglianza viene effettuata dai docenti dell’ora.